Mario mi spompina per diversi minuti e i miei piedi sono ormai completamente umidi della saliva di lei… Mario sta per farmi venire, ma sapientemente si ferma e lo sento alzarsi dicendo alla moglie: “Le lego i piedi, rimettile le scarpe…”, e lei risponde mentre si sta passando i miei piedi tra le gambe, sulla vagina bagnata: “Si… incaprettiamola sul divano, così facciamo uno spuntino. Mi è venuta fame. Non l’hai fatta venire, vero?” – “No, mi sono fermato in tempo, tranquilla!”. Sento lui allontanarsi per prendere altra corda, mentre lei mi fa sdraiare sul divano a pancia in sotto e mi rimette le scarpe ai piedi. La sento dire al marito: “Prendi un plug e il Magic Wand…” – “Ok…”. Tornato davanti al divano mi lega le caviglie incrociate e poi le gambe, sopra e sotto le ginocchia. Lei, riconosco le mani, mi alza la gonna e mi abbassa lo slip per consentire a lui di infilarmi un plug anale ben a fondo, che poi copre con lo slip ritirandolo su. Mi voltano su un fianco e mi infilano il Magic Wand dentro gli slip, ben a contatto con il pene alzato, per poi fissarlo con la corda in modo che non possa spostarsi. Mi rimettono a pancia in sotto e, prima di incaprettarmi, Mario mi lega le braccia sopra i gomiti e le tira verso il collo, dove li fissa con un cappio. Poi collegano i piedi ai polsi e li serrano molto strettamente arcuandomi la schiena quanto possibile: sono immobilizzato per bene, con un dildo nel culo e un vibratore sul pene. Inizio quasi subito a sbavare copiosamente dal ball-gag che mi tappa la bocca, e non posso fare a meno di mugolare. Sono sempre bendato, ma li sento uscire dalla stanza chiacchierando alquanto compiaciuti e divertiti dei loro giochi: mi lasciano solo per una quindicina di minuti, il tempo di fare uno spuntino.

Quando tornano Mario esordisce con una domanda a Franca: “Vuoi incularla con lo strap-on?” – “Certo, per quello ti ho chiesto di infilargli il plug nel culo…” – “Porcella…” – “Perché, tu non vuoi scoparla in bocca?” – “Da quando abbiamo cominciato, cara…” – “E la farai ingoiare, no?” – “Si… non vedo l’ora” – “Dobbiamo slegarla e portarla in camera da letto. Il divano è scomodo per incularla e metterglielo in bocca…” – “Provvediamo subito”. Sfilato il plug anale e tolto il Magic Wand dall’inguine, mi slegano dall’incaprettamento e mi liberano caviglie e gambe dalle corde, poi mi fanno alzare in piedi, lasciandomi le mani e le braccia legate. Li sento armeggiare al tavolo, poi lei: “Prendi l’anello largo se vuoi scoparla in bocca…” – “Giusto…”. Prendendomi per le braccia, mi guidano lungo la stanza fino al corridoio e poi alla camera da letto: mi lasciano bendato e imbavagliato. Una volta nella camera, lui mi slaccia la gonna e la sfila dalle caviglie, lasciandomi con lo slip: “Vuoi toglierle la camicia?”, chiede lui, ma Franca replica prontamente: “No. Lasciala legata così. Le allarghiamo le gambe a pancia in sotto e le leghiamo le caviglie ai lati del letto dalla parte della testiera. Falla sdraiare con la testa verso la base, così puoi scoparla in bocca più comodo” – “Vieni, Nicole… sdraiati a pancia in sotto, dai…” Non mi muovo molto agevolmente con le braccia legate e attaccate al collo, così devono aiutarmi a prendere posizione sul letto. Una volta sistemato mi legano i piedi alle gambe del letto, divaricandomi per bene le gambe, che poi bloccano sopra il ginocchio ai lati del materasso. “Tiragli più su i gomiti…” e lui esegue, in modo che i miei polsi legati non vadano a intralciare la moglie che sta per infilarmi lo strap-on nel culo, posizionandosi dietro di me sul letto.

Mario mi slaccia il ball-gag e, una volta sfilata la grossa palla nera, posso finalmente riarticolare la bocca, piena di saliva che cola ovunque. Lei inizia a spingere lo strap-on tra le mie natiche e deve essere abbastanza grosso, anche se morbido… istintivamente emetto un lieve gemito e lei, interdetta, dice al marito: “Non l’hai ancora imbavagliata con l’anello?!” – “Dammi tempo… non essere troppo precipitosa…” Mentre risponde alla moglie, mi infila un anello largo almeno sei centimetri nella bocca, spalancandomela completamente. Lo serra abbastanza stretto, tanto che non riesco a trattenere la saliva che ricomincia a colare dai lati delle labbra. Dal mio “GHMMGHFF”, lei capisce che mi ha messo il bavaglio, così riprende a spingere dentro il dildo, fino in fondo… Lui collega una corda alla fibbia del bavaglio e la tira fino ai gomiti, serrando in modo da obbligarmi a piegare il collo all’indietro: il motivo è chiaro, per mettermelo più agevolmente in bocca. Così, mentre lei mi scopa dietro, lui mi poggia il pene sul bavaglio e poi, lentamente, lo infila dentro fino ai testicoli, arrivando a toccarmi la gola. Mi scopa lentamente, per assaporare l’eccitazione, e il suo cazzo sembra aumentare di dimensioni nella mia bocca… il respiro aumenta di intensità e spinge sempre più a fondo. Lei intanto usa lo strap-on con molta foga e fortunatamente è abbastanza flessibile da non causarmi dolore mentre mi penetra ritmicamente. Le corde mi segnano polsi e caviglie, perché comunque mi muovo in continuazione per la doppia sollecitazione: le mi infila il Magic Wand tra il pene e i testicoli, per poi posizionarlo sulla punta della cappella e tenerlo fermo con una mano mentre non si ferma dal penetrarmi.

“Io sto per venire…”, esordisce Mario guardando Franca mentre mi tiene la testa ferma con le mani, e lei replica: “Falla ingoiare… Aspetta, voglio vedere mentre le allaghi la bocca!”, così mi sfila lo strap-on dal culo e scende dal letto per andare a mettersi in piedi vicino al marito che mi stantuffa la bocca. “Le tengo io ferma la testa, tu scopala in gola, dai…”, e così fa: mi prende lei la testa con le mani e me la blocca con il collo piegato all’indietro mentre lui affonda ancora di più il cazzo fino alla mia gola… e poi mi allaga letteralmente di sperma caldo che scende direttamente nell’esofago! Schizza copiosamente, in quantità incredibile per quanto era evidentemente e prolungatamente eccitato: l’anello mi tiene la bocca completamente spalancata e i rivoli di sborra colano anche dai lati delle labbra, non riuscendo a ingoiare tutto senza strozzarmi… mi manca quasi il respiro. Poi finalmente estrae il pene dalla mia bocca, sbrodolante di sborra, tanto che lei lo apostrofa: “Questo gioco ti ha rinvigorito vedo. Da tempo non sborravi così…” – “Vero. È eccitantissimo questo giochetto con Nicole. La facciamo venire, che dici?” – “Direi di sì, ma tappale la bocca” – “Vuoi che le tolga l’anello?” – “No, ficcale in bocca un assorbente arrotolato e poi tappa con il nastro adesivo… Sono nella scatola rosa sul tavolo”. Dopo qualche istante lo sento infilarmi una specie di rotolo spesso dento la bocca, attraverso il ring, per poi fasciarmi con il nastro adesivo. Lei si rimette dietro di me e spinge nuovamente lo strap-on nel culo, per poi esclamare: “Usa il Magic Wand sulla cappella, falla sborrare…”. Lui esegue subito, e mi poggia la testa vibrante sotto le gambe, spingendo sul glande tra l’altro schiacciato dal mio stesso peso: lei mi stantuffa più infoiata di prima per diversi minuti, finché la sollecitazione al pene mi porta all’orgasmo e mi fa fiottare sperma caldo sulle lenzuola. L’orgasmo dura parecchi secondi e il vibratore viene mantenuto in posizione anche dopo l’orgasmo, fino a quando lui esordisce: “Ok, Nicole… Ora facciamo una pausa, credo che ne hai bisogno dopo questo orgasmo”. Sfilato lo strap-on, scende dal letto e mi slegano completamente, partendo dal togliermi il bavaglio.  Una volta libero mi tolgo la benda dagli occhi e mi metto a sedere sul letto, con polsi, braccia e caviglie abbastanza doloranti per la legatura stretta.

Lei ha già altre belligeranti idee: “Spogliati nuda, Nicole… voglio legarti al letto a gambe e braccia divaricate…” – “Cara, facciamola riposare un po'… è stata legata per quasi tre ore” – “Ok… ma solo dieci minuti, poi la leghiamo al letto. Le piace quello che le stiamo facendo, quindi perché perdere troppo tempo?” – “Franca abbiamo ancora tutto il pomeriggio e la notte, non essere ingorda”. Io li guardo divertito, perché nella loro voglia di sadomaso sono comunque gentili e accorti… ma lei è perennemente eccitata, molto più di lui. Torniamo tutti e tre nel salone per bere qualcosa, soprattutto io ne ho bisogno, dopo tutto il tempo passato con l’anello alla bocca, senza contare lo sperma che ho ingoiato. Mi siedo sul divano mentre Mario mi porge dell’acqua: lei è accanto a me e inizia ad accarezzarmi le gambe, scendendo fino alle scarpe: “Hai bellissimi piedi. Mi è piaciuto molto succhiarti le dita… e hanno veramente un buon profumo”, dice infilandomi le dita dentro, fin sotto la pianta. “E mi è piaciuto molto scoparti…”, aggiunge… “Si, me ne sono accorto!” Mario si inserisce: “Beh, anche a me è piaciuto scoparti la bocca, te ne sarai accorta…” – “Soprattutto per la quantità di sperma che mi hai schizzato in gola”, gli rispondo. Bevo altra acqua, poi lei si fa impaziente ed esclama: “Andiamo in camera, dai… ti spogli nuda e ti leghiamo al letto. Ho in mente altri giochetti eccitanti…” – “Tipo?”, chiedo con curiosità… “Tipo legarti palle e cazzo… morsettarti i capezzoli… praticarti un orgasmo forzato con il vibratore… cosette così”. Guardo la sua espressione sorniona mentre si mette una mano tra le gambe prima di aggiungere: “Poi voglio che me la lecchi… mi metterò sopra la tua faccia e me la leccherai per bene mentre Mario ti spompina. Che dici? Ti stuzzica il programma?”… Mi limito a sorridere, mentre lei si alza e mi prende la mano per portarmi in camera da letto, apostrofando il marito: “Prendi i morsetti per capezzoli e la corda fina. È ora di legarla di nuovo”…


 

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