“Va bene come l’ho imbavagliata, amore?”, chiede Mario alla moglie… Lei per tutta risposta apre le gambe e si infila un dito nella vagina umida: “Bellissima… guarda il toecleavage in quelle scarpe sexy. Eccitante!”. Continuano volutamente con l’appellativo femminile, la cosa è interessante. Poi lei chiede: “Legagli i gomiti, non l’hai fatto…” – “Le ho legato i polsi incrociati, non potrei stringere i gomiti. Ma se vuoi lo faccio…” – “Si, fallo… la voglio immobilizzata”. Lui prende altra corda e mi avvolge le braccia sopra i gomiti, stringendo quanto possibile e obbligandomi ad inarcare la schiena per la costrizione: non può serrare come vorrebbe lei, ma l’effetto è abbastanza intenso. Lei si alza dal divano e viene verso di me: si china per toccarmi i piedi dentro le scarpe, poi risale sulle gambe e sulle cosce, legate molto strette… “Che gambe… e hmmmm! Ha il cazzo duro…”, esclama dopo aver infilato la mano sotto la gonna. Lui mi lecca il collo e mi morde i lobi delle orecchie mentre, chinato dietro la sedia, mi rimette il pene nel palmo delle mani legate… le mani di lei sono sempre sotto la gonna a cercare tra le mie gambe che però sono legate molto strette e non le consentono di arrivare agevolmente dove vorrebbe. Torna così a infilare le dita dentro le scarpe, fin sotto le piante… Il pene di Mario è durissimo dentro la mia mano che lui guida nella masturbazione sempre leccandomi il collo: le due cose insieme sono molto eccitanti. Il gioco va avanti per almeno una mezz’ora, durante la quale loro si alternano tra il leccarmi, toccarmi e toccarsi tra di loro davanti a me legato alla sedia e imbavagliato. Poi lei si siede sul divano ed esclama mentre riprende a toccarsi tra le gambe: “Legale i piedi alla sedia, con le gambe divaricate. Voglio prenderle in mano il cazzo e succhiarglielo…”, Mario sorride e mi slega gambe e caviglie, per poi portarmi i piedi indietro fino alle gambe posteriori della sedia, dove me li lega nuovamente ben stretti allargandomi le cosce che poi lega alle gambe anteriori. Lei si infoia letteralmente e, dopo aver tolto gli slip, si china davanti a me, infilando la mano sotto la gonna fino a trovare, stavolta molto più agevolmente, il mio pene eccitato dentro gli slip di pizzo. La mano afferra il pene e lo mette a nudo lateralmente allo slip, per poi iniziare a masturbarmi lentamente mentre fa la stessa cosa per sé con l’altra mano: Mario si mette davanti e si masturba godendosi lo show improvvisato… “Dammi il vibratore…”, chiede lei e Mario glielo prende da una scatola sul tavolo poco distante. Franca lo accende e me lo piazza sotto i testicoli, per poi prendermi il pene in bocca e iniziare a succhiarlo… Io mugolo intensamente dietro il bavaglio, con la bocca completamente riempita dalla spugna che mi schiaccia la lingua: mi lavora per parecchi minuti, quasi avesse intenzione di farmi venire. Mario nel frattempo, da dietro la sedia, mi apre la camicia e mi sollecita i capezzoli fino a evidenziarli per strizzarli, cosa che aumenta la mia eccitazione. Lei si ferma e, preso uno spezzone di corda, fissa il Magic Wand sui miei genitali, avendo cura di non farlo muovere anche se io mi dovessi contorcere, cosa che il modo in cui sono legato non mi agevola certamente.
Si siede sul divano con le gambe larghe e chiede al marito: “Leccamela… voglio che mi lecchi la figa mentre la guardo legata alla sedia con il vibratore sul cazzo…”, e lui sedendosi sul pavimento inizia a leccarla tra le gambe, mentre lei si tocca i seni, eccitata come una porca. Credo che lei sia venuta, mentre lui ha il pene perennemente dritto che si smanetta come un ventenne: si alza e viene verso di me, iniziando a strofinarmi il pene sulla bocca fasciata dal nastro adesivo… “Lo vuoi in bocca, Nicole?... O è ancora troppo presto, che dici?”, chiaramente non raccolgo per assecondare il gioco di costrizione, e lui continua a strofinarmelo sul viso, umido di umori spermatici che mi bagnano le guance e il bavaglio. Il Magic Wand continua inesorabile il suo lavoro di sollecitazione ai miei testicoli e alla base del pene, ma arriva lei che lo libera dai legacci che lo bloccano e mi passa la testa vibrante direttamente sul glande, provocandomi l’inarcare della schiena per la sollecitazione intensa… Mugolo ancora più forte dietro il bavaglio, perché in questo modo non ci vorrà molto prima che arrivi all’orgasmo. Lui si masturba praticamente sul bavaglio che mi tappa la bocca, mentre lei continua a usare il vibratore con sapienza: “Vuoi schizzargli in faccia?”, chiede al marito che, per tutta risposta esordisce: “Veramente sarei tentato di togliere il bavaglio e riempirgli la bocca di sborra…” – “No… non subito, dai! Resisti, voglio che il gioco duri molto a lungo…”, così lui rallenta la masturbazione per non venire e si china di lato verso i piedi legati alle gambe della sedia: mi infila le dita dentro le scarpe, ma sentire i miei piedi e passare la mano sotto le piante nel calore delle scarpe, lo tradisce… e mi rendo conto che sta schizzando copiosamente sul pavimento, godendo come un porco! Lei resta sorpresa ed esclama: “Ma sei venuto?! Gli hai strofinato il cazzo sulla faccia per un quarto d’ora e hai resistito, ora per avergli toccato i piedi legati sborri?” – “Non ho resistito… sono troppo eccitanti da toccare. Non vedo l’ora di leccarli…” – “Sei un disastro, abbiamo due giorni a disposizione e sei venuto dopo un’ora. Porcello…”. Lei si mette ancora di più di buona lena a seviziarmi con il Magic Wand, poi esclama nuovamente: “Dobbiamo pareggiare i conti: ora lo faccio schizzare per bene…”, e preme la testa vibrante sul prepuzio, proprio sulla punta, mentre con l’altra mano mi prende i testicoli. Pochi secondi e mi provoca un orgasmo talmente intenso che lo schizzo quasi le arriva sul viso! Fiotto copiosamente e mi inarco sulla sedia, facendo stringere le corde che mi legano. Mantiene la pressione del vibratore sul pene finché anche l’ultima goccia di sperma cola fuori, poi lo spegne e si sofferma ad ammirare l’opera, ben testimoniata da diverse chiazze di liquido bianco sul pavimento. A questo punto si alza e, sorridendo, dice a Mario: “Slegala… giochiamo un po’ sul divano ora…”.
Mario mi toglie il bavaglio, iniziando dal nastro adesivo per poi estrarre la spugna premuta nella mia bocca; passa a slegarmi le caviglie, poi le gambe, le braccia e infine i polsi. Mi massaggio polsi e caviglie, abbastanza segnati dalle corde, mentre Mario mi invita ad alzarmi e andare a sedermi su divano, accanto alla moglie. Mi siedo e, continuando a massaggiarmi le caviglie, guardo lei negli occhi che sorride abbastanza appagata dai giochi appena conclusi con orgasmi intensi per tutti e tre. Poi lei mi chiede: “Ti abbiamo legata troppo stretta?” – “No, no… andava bene. Del resto se le legature non sono efficaci il gioco perde di senso. Il bavaglio, piuttosto, quello era costrittivo” – “Lo so, per questo mi piace imbavagliare con la spugna bella grande: blocca bene la lingua e riempie il palato, rendendo complicato articolare suoni”, replica mentre mi prende la caviglia destra e si porta la gamba sulle ginocchia per toccarmi il piede. Prende anche l’altra gamba e, unite le caviglie, si porta le scarpe alla bocca e inizia a leccarmele, per poi infilare la lingua dentro fin sotto la pianta, esclamando: “Mi eccita da matti sentire l’odore del cuoio della scarpa e il calore che il piede trasmette all’interno. Poi hai dei piedi favolosi, morbidi. E un buonissimo profumo. Li curi molto, vedo…” Prima che possa risponderle, il marito, che nel frattempo si era seduto anche lui accanto a me, mi infila due dita dentro la bocca, avvolgendomi il petto da dietro con un braccio: lo assecondo, succhiandogli le due dita che lui poi spinge più a fondo. Lei mi sfila le scarpe ma senza toglierle del tutto, e inizia a leccarmeli… Così mentre lei mi lecca i piedi, lui mi prende la lingua con le dita e la porta fuori, per poi succhiarmela. La mano scende tra le mie gambe e arriva agli slip, che scosta per tirare fuori il pene e prenderlo nel palmo, accennando una masturbazione mentre mi succhia la lingua spalancandomi la bocca. A questo punto lei, chiaramente eccitata da quello che il marito sta facendo, mi toglie le scarpe e mi succhia le dita dei piedi, alternatamente, ricoprendomeli di saliva. Mario esordisce: “La spogliamo nuda?”, rivolto a Franca, ma lei replica: “Come corri. No, non ancora. Ma legale le mani dietro la schiena e quando hai finito con la lingua tappale la bocca con la palla grande, quella nera. E bendala…” Lui si alza dal divano e, dopo aver preso l’occorrente, mi porta le braccia dietro la schiena e mi lega i polsi, sempre ben stretti. Poi mi infila in bocca un ball-gag nero, di dimensioni considerevoli e lo serra dietro la nuca; per finire mi benda gli occhi con una maschera in cuoio nero e mi fa poggiare la schiena al divano. In tutto questo frangente franca ha continuato a leccarmi e succhiarmi le dita dei piedi, toccandomi tra le gambe di tanto in tanto, per mantenere il mio pene eccitato. “Sdraiati, Nicole…”, mi dice lei invitando il marito ad avvicinarsi al divano: io mi allungo sul divano, poggiando la testa sul bracciolo, poi lei esclama rivolta a Mario: “Succhiaglielo… so che hai voglia di farlo”. E così avviene: dopo avermi sollecitato per qualche istante con la mano, sento poi il calore avvolgere prima il glande e a seguire tutto il pene, che poi lavora con goduria spompinandomi intensamente e picchiettando la punta del pene con la lingua… Non vedo nulla da dietro la maschera, ma sento lei che continua a succhiarmi i piedi e immagino che si stia anche toccando tra le gambe guardando il marito che mi succhia: la sento mugolare di piacere con le dita dei miei piedi in bocca.